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COS'E' L'EFFETTO EFFLORESCENZA?
In specifiche condizioni ambientali, i masselli autobloccanti possono manifestare il fenomeno delle efflorescenze, cioè la presenza di depositi superficiali biancastri e cristallini di carbonato di calcio.
Si tratta di un fenomeno naturale, non prevenibile, che può essere eliminato naturalmente con la pioggia o con il passare delle settimane. Le efflorescenze consistono in depositi molto sottili di carbonato di calcio che hanno una durata limitata nel tempo e sembrano scomparire quando la pavimentazione è bagnata. Questo fenomeno si verifica principalmente in condizioni specifiche di umidità e temperatura, soprattutto durante l'inverno quando i tempi di maturazione del calcestruzzo sono più lunghi.
L'utilizzo della pavimentazione e particolari condizioni meteorologiche, come vento e pioggia, causano il degrado e la rimozione di questi depositi biancastri, eliminando le efflorescenze in modo naturale. Grazie a queste azioni, non è necessario sostituire i prodotti che presentano questo fenomeno.
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COSA METTERE SOTTO LA PAVIMENTAZIONE AUTOBLOCCANTE?
La base per un pavimento in massello autobloccante è fondamentale per garantirne la durabilità nel tempo.
Pertanto, è essenziale descrivere i diversi strati di supporto della pavimentazione per dimostrare come, se realizzati correttamente con materiali di qualità, possano prevenire questo problema.
Analizziamo i vari strati necessari per il corretto sostegno di una pavimentazione in massello autobloccante:
- Terreno naturale
- Telo geotessile: posizionato almeno 30 centimetri sotto il livello finale, funge da barriera tra il terreno e il resto della struttura.
- Sottofondo stabilizzato: posizionato da 20 a 30 cm sotto il livello finale, costituito da materiale certificato proveniente da cave, contenente limo. Deve essere compresso e stabilizzato con attrezzature specializzate.
- Strato di pietrisco: con uno spessore di 4 cm, fornisce una base solida per l'autobloccante.
- Massello autobloccante: con uno spessore di 6/8 cm, a seconda del prodotto scelto.
Punti chiave:
- Il sottofondo stabilizzato deve essere composto da materiale certificato e deve essere adeguatamente compattato e innaffiato durante la fase di installazione.
- Lo spessore del pietrisco deve essere controllato attentamente per evitare variazioni indesiderate di livello.
- Dopo la posa, l'autobloccante deve essere sottoposto a diversi passaggi di compressione (3/4 passaggi) per garantire la corretta stabilità della pavimentazione.
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COSA METTERE PER NON FAR CRESCERE L'ERBA TRA I MASSELLI AUTOBLOCCANTI?
Il "telo non telo" (più correttamente si dovrebbe denominare "geotessuto") viene steso sopra al sottofondo per limitare la nascita di piante infestanti nella pavimentazione.
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COSA METTERE AI LATI DEI MASSELLI AUTOBLOCCANTI?
Un ruolo fondamentale in questo caso hanno i cordoli in quanto vanno a bloccare la pavimentazione per evitare oscillamenti.
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QUALI SONO I PASSAGGI CHIAVE PER LA MANUTENZIONE CORRETTA DEGLI AUTOBLOCCANTI?
La manutenzione degli autobloccanti è abbastanza semplice, in generale si consiglia di:
- Lavara con acqua e sapone neutro per rimovuere sporco e macchie
- Verificare periodicamente se è necessario aggiungere sabbia nelle fissure.
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PERCHE' DOVREI SCEGLIERE I MASSELLI AUTOBLOCCANTI ANZICHE' IL CEMENTO STAMPATO?
Gli autobloccanti offrono vantaggi significativi rispetto al cemento stampato. Essi permettono una maggiore permeabilità del terreno, riducono il rischio di formazione di pozzanghere e favoriscono il drenaggio delle acque piovane. Inoltre, sono più flessibili e resistenti alle sollecitazioni meccaniche, offrendo una maggiore durabilità nel tempo senza la formazione di crepe o rotture. Infine, la loro varietà di colori, forme e design permette una maggiore personalizzazione estetica, adattandosi facilmente ai diversi contesti architettonici.
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